A Chiavari, una gemma della Liguria che brilla con la sua storia, la sua bellezza naturale e il suo vibrante spirito comunitario è possibile immergersi in un affascinante viaggio attraverso le strade lastricate del suo centro storico, le sue spiagge dorate e i sentieri che si snodano tra le verdi colline circostanti. Il cuore pulsante del comune ligure è il suo centro storico, dove maestosi palazzi e antichi portici raccontano aneddoti di un passato ricco di commercio e cultura. Camminando tra le stradine acciottolate, è facile perdersi tra le bancarelle dei mercati locali, dove i profumi dei formaggi liguri e delle olive fresche invadono i sensi.

Per molte donne il trucco è uno strumento utile per mettere in risalto i tratti somatici ed esaltare la bellezza naturale. Può essere usato per coprire piccole imperfezioni come macchie della pelle, occhiaie, acne, e per mettere in risalto alcune parti del viso come le labbra, gli zigomi o gli occhi. Alcune donne ammettono di sentirsi più sicure e belle quando si truccano, ed essere appagate dal proprio aspetto esteriore può avere un impatto positivo sulla propria autostima e sulla fiducia in se stesse; ma ci sono sempre alcune piccole precauzioni che devono essere prese per assicurarsi che il make-up non sia dannoso, soprattutto per gli occhi, una parte molto delicata del viso

Uno dei segreti del cestista di Serie A Tommy Marino? Il tonno in scatola. Il campione di basket non ha mai nascosto la sua predilezione per questo prodotto, tanto da definirsi un vero e proprio “divoratore”: ormai sono famosissimi i suoi memi sul riso con il tonno sott’olio. E di recente, anche Sylvester Stallone, 78 anni il prossimo luglio, ha ricordato come ai tempi di Rocky, per nutrire i muscoli e ottenere l’inconfondibile fisico da pugile, la sua dieta quotidiana fosse composta da “tonno, tonno e ancora tonno”.

Una nuova collaborazione scientifica internazionale prende il via per studiare e salvare i mangrovieti delle Maldive e degli Emirati Arabi Uniti, ecosistemi unici al mondo che forniscono l’habitat vitale per numerose specie marine e terrestri, proteggono le coste dall'erosione, svolgono un ruolo chiave nella mitigazione dei danni causati dagli uragani e, assorbendo grandi quantità di carbonio dall'atmosfera, contribuiscono alla lotta al cambiamento climatico. Ad oggi sono estremamente scarse e frammentate le conoscenze scientifiche di questi ecosistemi fragili che rischiano di scomparire nell’arco di qualche decennio a causa dello sviluppo infrastrutturale, dell'inquinamento da plastica e della riconversione dei terreni.

Il centro islamico medievale di El Castillejo, in Andalusia (Spagna), è stato abbandonato nel XIII secolo molto probabilmente a seguito di un forte terremoto. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista PLOS ONE: si tratta della più antica testimonianza ad oggi nota di un terremoto nella regione di Granada. La scoperta potrebbe fornire nuove informazioni utili per la prevenzione del rischio sismico nella zona. El Castillejo era un villaggio fortificato costruito sulla cima di una collina e circondato da mura. Gli scavi archeologici realizzati in passato suggeriscono che sia stato abitato tra l’XI e la metà del XIV secolo, ma fino ad oggi gli studiosi non erano riusciti a spiegare la ragione di un importante episodio di abbandono precedente alla sua completa dismissione nel tardo medioevo.

Le nanofibre di cellulosa rappresentano una promettente risorsa per molteplici settori industriali, ma quale impatto hanno sull'ambiente marino? Una ricerca pubblicata dalla prestigiosa rivista "Environmental Science Nano" della Royal Society of Chemistry ha recentemente affrontato questa tematica in uno studio su organismi marini considerati sentinelle della qualità del mare, i mitili o meglio conosciuti come cozze. Il lavoro è stato condotto congiuntamente dai gruppi di ricerca OSCMLab, del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “G. Natta” del Politecnico di Milano (dott.ssa Laura Riva e prof. Carlo Punta), e EcoBiomLab, del Dipartimento di Science Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell'Università di Siena (dott.ssa Tatiana Rusconi e prof.ssa Ilaria Corsi), in collaborazione con la prof.ssa Montserrat Solè dell'Instituto de Ciencias del Mar di Barcellona.

Parigi in aprile, Dubai in maggio, Barcellona in luglio e Liegi in novembre: sono le quattro destinazioni che la Fondazione Capitolina raggiungerà nelle altrettante tournée internazionali in programma nel 2024. Dopo il successo di Orchestra e Coro in Giappone lo scorso settembre, tocca ora a étoiles, primi ballerini, solisti e Corpo di Ballo dell’Opera di Roma, diretti da Eleonora Abbagnato, portare l’eccellenza italiana in Europa e negli Emirati Arabi Uniti. La prima tappa, Parigi, riconferma il profondo legame che la direttrice ha con la capitale francese, dove è stata la prima italiana a ottenere il titolo di étoile.

I buchi neri supermassicci generano venti cosmici tanto forti da “spegnere” le galassie. A confermarlo per la prima volta è un gruppo internazionale di astronomi che ha sfruttato le straordinarie capacità del nuovo Telescopio Spaziale James Webb (JWST). I risultati dello studio – pubblicati su Nature – nascono infatti grazie al programma Blue Jay, che coinvolge il primo ciclo di osservazioni del JWST ed è guidato da Sirio Belli, professore al Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi" dell’Università di Bologna. “Grazie al Telescopio Spaziale James Webb siamo finalmente riusciti a misurare un vento galattico così forte da poter causare lo spegnimento di una galassia”, spiega il professor Belli.

Il Dipartimento di Scienze Veterinarie (DSV) dell’Università di Torino è entrato a far parte della Partnership Europea per la Salute e il Benessere Animale (European Partnership for Animal Health and Welfare – EUPAWH), una delle iniziative di ricerca e innovazione più ambiziose mai finanziata dalla Comunità Europea per il controllo delle malattie infettive degli animali. Lanciata nel mese di gennaio 2024 per promuovere e migliorare il benessere animale, la partnership prevede di investire 360 milioni di euro in sette anni per potenziare la ricerca e facilitare la cooperazione tra tutti gli attori. Attraverso un approccio One Health e One Welfare si favorirà la cooperazione intersettoriale, riunendo 90 tra istituzioni leader a livello europeo nella ricerca, enti finanziatori e ministeri provenienti da 24 Paesi diversi.






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