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La Commissione europea ha attivato la "piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa" (STEP), un nuovo portale online per questa iniziativa faro dell'UE. Questo sportello unico consente ai promotori di progetti, alle autorità di gestione nazionali e agli investitori di accedere a informazioni chiave e di individuare le possibilità di finanziamento dell'UE nei tre settori strategici della STEP: tecnologie digitali e innovazione ad elevatissimo contenuto tecnologico, tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse e biotecnologie.
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Ricercatori Unicam ancora protagonisti nello scenario scientifico internazionale. Fabio Arzilli, ricercatore della sezione di Geologia della Scuola di scienze e tecnologie di Unicam, fa parte del team che ha sviluppato un nuovo apparato sperimentale trasparente ai raggi X che permette di riprodurre le condizioni di pressione e temperatura del magma al di sotto dei vulcani e di osservare i processi magmatici in tempo reale e che potrà aprire nuove opportunità per la prevenzione e la mitigazione del rischio vulcanico.
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Uno studio dell'Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-In), con la collaborazione del Dipartimento Neurofarba dell’Università di Firenze, ha aggiunto un importante tassello alla comprensione dei processi di apprendimento percettivo visivo, tradizionalmente attribuiti all’area del cervello nota come “corteccia visiva primaria”. La ricerca, pubblicata su Nature Communications, ha infatti dimostrato che tali processi coinvolgono anche cortecce di ordine superiore, che trasmettono informazioni aggiuntive rispetto a quelle elaborate dalla corteccia visiva primaria, in particolare su aspetti sensoriali relativi al contesto comportamentale in cui le attività del soggetto si svolgono.
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A 55 anni dallo sbarco dell’Apollo 11, la Luna continua a svelarsi nel suo lato oscuro agli scienziati ancora oggi impegnati nello studio del satellite naturale della Terra: per la prima volta, una ricerca internazionale ha identificato più di 20 strutture legate a crateri ora sepolti e diverse stratificazioni inclinate nella regolite, lo strato di materiale composto da polvere, roccia e detriti, che si trova sulla superficie della Luna ed è il risultato di millenni di impatti di meteoriti e di processi erosivi. A coordinare il team di ricercatori è il gruppo di geofisica applicata del professore Michele Pipan del dipartimento di matematica, informatica e geoscienze dell’Università degli Studi di Trieste.
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L’inquinamento da microplastiche rappresenta una minaccia sempre più grave per oceani, mari e fiumi e, di conseguenza, per la salute umana. Uno dei principali problemi da affrontare per contrastare questa minaccia è comprendere come le minuscole particelle di plastica vengano trasportate dai corsi d’acqua, si disperdano nell’oceano e infine si depositino sul fondale marino. Una nuova ricerca fa luce proprio sulla dinamica rotazionale delle fibre di microplastica nei flussi turbolenti, fornendo informazioni cruciali sulle proprietà di trasporto, come la velocità di sedimentazione e le caratteristiche di dispersione di questi inquinanti.
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Dopo il Food Project, la creazione della Fondazione OnFoods e il Food for Future (il Progetto del Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e internazionali, premiato con la qualifica di “Eccellenza” dal Ministero), un ulteriore importante riconoscimento è stato assegnato all’Università di Parma nell’ambito della ricerca nel settore alimentare. Il Centro Studi in Affari Europei e Internazionali (CSEIA) dell’Ateneo è stato infatti riconosciuto come “Centro d’eccellenza” da EACEA (l’Agenzia esecutiva per l'istruzione e la cultura della Commissione europea) per il triennio 2024-2027, grazie a un progetto interdisciplinare sulla sicurezza alimentare (FOSTER – “Food Security Team of Early-career Researchers”).
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L'estate è arrivata e con essa le giornate più lunghe, le temperature più elevate e una conseguente maggiore esposizione al sole. Il caldo estremo può avere una serie di effetti negativi sul corpo umano, come disidratazione, può provocare vertigini, stanchezza e problemi respiratori, dare alcuni disturbi che possono essere anche gravi e richiedere cure particolari. Le temperature elevate possono creare problemi anche alla salute degli occhi. Secondo gli esperti di www.clinicabaviera.it, una delle aziende leader in Europa nel settore dell'oftalmologia, in estate i problemi visivi aumentano di oltre il 30%.
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Il progetto “MASTER-H2 - MOF Azotati per lo Stoccaggio e la Trasformazione Efficiente e Rinnovabile dell’Idrogeno”, coordinato dal prof. Claudio Pettinari, docente di chimica inorganica della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute dell’Università di Camerino, è risultato vincitore di un finanziamento erogato dai bandi a cascata emanati nell’ambito del Partenariato Esteso PNRR “NEST - NETWORK 4 ENERGY SUSTAINABLE TRANSITION”, coordinato dalla Fondazione Nest presieduta dal prof. Francesco Cupertino Rettore del Politecnico di Bari, in particolare dallo spoke 9 che si occupa di materiali innovativi energeticamente sostenibili.
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Con il caldo estivo e le alte temperature di questi giorni, è facile ritrovarsi con meno energia. Quanto e come il cibo ci può aiutare a ritrovare l'energia? Cosa mangiare e cosa no? Ne parla Paolo Bianchini, consulente nutrizionale e nutraceutico di Salò e autore del Metodo Bianchini. Per quanto riguarda gli alimenti e le bevande che aiutano a recuperare il proprio livello energetico, afferma: “Sicuramente i cibi migliori sono quelli grassi come olive, avocado, cocco, frutta secca come mandorle (ricche di potassio). Come condimento, invece, meglio il burro chiarificato. Naturalmente questi cibi devo essere accompagnati anche a delle proteine nobili come carne, pesce e uova e delle verdure fresche di stagione.