Ad agosto 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,3% su base mensile e del 5,4% su base annua, da +5,9% nel mese precedente (la stima preliminare era +5,5%). Così l’Istat nel suo report dei prezzi al consumo di agosto

Imprese italiane e Intelligenza Artificiale, questa sconosciuta. Nonostante ci sia un ampio dibattito nel nostro Paese e nonostante le sue potenzialità l’Intelligenza Artificiale rimane ancora scarsamente utilizzata dalle nostre aziende, in particolare quelle di minori dimensioni: solo il 2% delle nostre pmi con almeno 10 dipendenti dichiara di aver investito in IT tra il 2019 e il 2021.

E’ la tecnologia, con i Pc e i prodotti audiovisivi e multimediali, ma soprattutto i telefoni, a segnare un vero e proprio boom nei consumi degli italiani negli ultimi 30 anni: i primi, con un aumento della spesa pro capite in termini reali del 786%, i secondi con un incremento addirittura del 5.339%; in forte crescita, all’interno del comparto del tempo libero, anche i servizi ricreativi e culturali (+93%); in calo i pasti in casa (-11,2%), mobili ed elettrodomestici (-5,1%) e il consumo di elettricità e gas (-12,2%), anche in virtù della riduzione degli sprechi e delle politiche di risparmio energetico; per quanto riguarda i consumi complessivi, nel 2022 – con 20.810 euro pro capite – la spesa delle famiglie è ancora inferiore ai livelli del 2019

Il caro prezzi taglia del 5% le quantità di prodotti alimentari acquistate dagli italiani nel 2023 che sono però costretti a spendere comunque il 7% in più a causa dei rincari determinati dall’inflazione. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti su dati Istat relativi nei primi sette mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Brutte notizie per la crescita, sia in Europa che per l’economia italiana: a certificarlo è la commissione europea, che taglia le stime di primavera. Nel complesso, si prevede che il Pil cresca dello 0,9% nel 2023 e dello 0,8% nel 2024, entrambi i valori rivisti al ribasso di 0,3 punti percentuali rispetto alle stime di primavera. “La crescita economica dell’Italia – sottolinea la commissione - ha iniziato a rallentare lo scorso anno, arrestando la ripresa post-pandemia che aveva portato la crescita al 7% nel 2021 e al 3,7% nel 2022.

Si chiamano HÈRMES, MINIONS e EOS e sotto questi acronimi, fra il cartone animato e il mitologico, si celano i tre progetti di ricerca di eccellenza su cui lavoreranno i giovani ricercatori del Politecnico di Milano vincitori del prestigioso ERC (European Research Council) Starting Grant da 1,5 milioni di Euro in 5 anni. Tutti e tre i progetti hanno applicazioni nel mondo biomedicale dalla lotta ai tumori attraverso la fluorescenza e la radioterapia all’utilizzo dei batteri come vettori di farmaci.

Rafforzare nel mondo l’immagine del vino italiano di qualità esaltandone valori come l’unicità, la storia e la cultura, rientra sin dagli esordi tra le principali caratteristiche che contraddistinguono le attività di Istituto Grandi Marchi, gruppo di famiglie storiche che annovera tra le sue fila 18 delle più importanti e apprezzate realtà italiane del settore. Un lungo viaggio iniziato nel 2004 e che prosegue con successo, attraverso missioni in tutti i continenti con una particolare attenzione per quei mercati che, nell’ambito dei vini premium, rappresentano dei punti di riferimento imprescindibili.

Stangata sale a oltre 20 miliardi se si considerano mutui a tasso variabile. Fortemente compromessa la ripresa dei consumi se non si interviene con tempestività. “Anticipare riforma fiscale per liberare risorse delle famiglie”. L’aumento dei tassi di interesse rischia di trasformarsi in un vero e proprio shock per i bilanci di imprese e famiglie, che potrebbero trovarsi a pagare maggiori interessi per 5,4 miliardi nel 2023 e per 9 miliardi nel 2024, per un dato cumulato di quasi 14,4 miliardi in 2 anni, che arriva fino ad oltre 20 miliardi se si considerano anche i maggiori oneri sui mutui per abitazione a tasso variabile.

Nel secondo trimestre, dopo l’aumento registrato nei tre mesi precedenti, il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato ha segnato una flessione (-0,4%, la stima preliminare era -0,3%). La variazione acquisita per il 2023 è ora pari a 0,7%. Tra le componenti aggregate, la domanda interna al netto delle scorte ha fornito un contributo negativo (-0,7 punti percentuali), le scorte un contributo positivo (+0,3 punti percentuali), mentre l’apporto della domanda estera netta è stato nullo, con un calo di uguale entità delle importazioni e delle esportazioni di beni e servizi (-0,4% le variazioni congiunturali.






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